Alla base, fiducia
Ogni rapporto ha alla sua base la fiducia reciproca, senza questa esiste solo il timore dell’altro. Il primo ingrediente della fiducia è la pazienza. Questo perché una relazione ha bisogno di tempo e spazio. Solo quando ci sono questi fattori, quando ognuno è a suo agio, inizia il dialogo reale. Quel momento è solo il principio del tutto. Ma quali sono le esigenze di chi ho di fronte? Anzi, quali sono le mie esigenze? Ecco, proprio qui entra in gioco la pazienza, la calma e, perché no, anche il gioco. La fiducia che si costruisce pian piano è prima come una fragile bolla, ma alla fine può diventare anche un pallone di cuoio.
Cos’è il dialogo?
Comunicare, farsi capire, ascoltare, tutto ciò è alla base del dialogo. Ma per dialogare è davvero necessario parlare? Il peso delle parole è irrilevante in confronto al tono, il proprio umore o cosa si fa nel frattempo. Insomma si può dire “piacere”, ma se la mano che porgo sfugge subito sto dicendo “che ci faccio qui?”. Quindi è il corpo il primo foglio di carta. In realtà non importa se l’incontro avviene tra umani o con un animale diverso da noi. Purtroppo però, noi uomini, diamo troppo valore alle parole. Questo perché spesso cerchiamo contatto solo coi nostri simili. Così, tuttavia, si dimentica un lato di noi che esiste da sempre. Perciò provare a “parlare” con un asino aiuta.
Perché un asino
L’asino nasconde, dietro la sua testardaggine, la pazienza e l’ascolto. Per queste qualità è un ottimo insegnante. Osserva, si fa domande, studia, finché non si fida non la dà vinta. Perciò si pensa sia stupido, perché sa prendersi il suo tempo. Da quant’è, invece, che noi umani non sappiamo più prenderci il nostro tempo… forse qualche secolo. Ma l’asino ci accompagna da tempo ormai, quasi dall’inizio. Aspetta che noi siamo pronti. Perché ha così tante cose da raccontare, pensieri avuti quando i nostri antenati non sapevano nemmeno sognare. Chissà dove potrebbe portarci un giorno.
Compagni di viaggio
Condividere un’esperienza, ecco cosa aspettano gli asini dell’Arca del Seprio. Dopo anni passati a provare, osservare, abituarsi, capire… sono pronti ad accogliervi. Se fossero uomini diremmo che sono “plurilaureati” ormai, ognuno nel suo campo. Antonella e Giordano (gli organizzatori) saranno solo dei traduttori, se necessario. Tutto quello che gli asini chiedono è di non avere paura e di essere se stessi. Al resto penserà il tempo assieme. Ci saranno stupore, dolcezza, attenzione e scoperta, ma anche qualche sbuffo, qualche incomprensione e giusto una o due soste per mangiare. Tutto normale, fa parte dell’esperienza. Cosa aspettate? Venite a trovarci!